Bisaccia – Castello Ducale
Datazione: IX secolo circa
Rifugio di artisti e letterati
Un primo fortilizio, sorto su un precedente edificio di età augustea, venne fatto costruire, probabilmente, dal principe longobardo Arechi I al termine delle lotte tra Longobardi e Bizantini. Le prime notizie certe del castello risalgono al 1087, quando ne era proprietario un certo Roberto. Con il regno di Federico II di Svevia il castello fu ristrutturato e ampliato per ospitare la corte imperiale e gli esponenti della Scuola Siciliana, divenendo un luogo di arte e cultura. Presso il vicino Altopiano del Formicoso l’Imperatore si dedicava alla caccia col falcone e volle ribattezzare il luogo col nome di Monte Sano per la purezza dell’aria che qui si respirava. Numerose sono le famiglie e i nobili signori che nel tempo si sono succeduti nel possesso del castello che ha ospitato illustri artisti e letterati, tra cui Torquato Tasso, autore della Gerusalemme Liberata. Il Castello Ducale di Bisaccia è forse il maniero irpino dove è maggiormente evidente il passaggio di funzione dell’edificio da struttura difensiva a dimora signorile. La testimonianza più evidente della sua prima fase è senza dubbio l’alta torre, un tempo dotata di ponte levatoio. Alla seconda fase appartiene, invece, la caratteristica loggetta rinascimentale con archi a tutto sesto. Dagli scavi condotti presso la struttura è comunque emersa parte dell’originario impianto longobardo e una cappella castrense fornita di abside. Il castello, oggi di proprietà del Comune, è sede del Museo Civico Archeologico.
Il territorio
Adagiato su un altopiano situato tra il Monte Calvario e il Monte Setoleto, il comune di Bisaccia, anticamente conosciuto come Castrum Byzacium, deve le sue origini al popolo dei Sanniti, anche se il suo sviluppo si ebbe in epoca longobarda. Il centro antico di Bisaccia, articolato attorno al Castello Ducale, pur se danneggiato da eventi sismici, conserva intatto il suo impianto originario. A circa un chilometro di distanza sorge, invece, Bisaccia Nuova, centro abitato costruito secondo un piano regolatore successivo al 1930. Custode del passato di Bisaccia è il Museo Civico Archeologico, che raccoglie diverse testimonianze della civiltà protostorica di Oliveto-Cairano provenienti dalla vicina collina di Cimitero Vecchio. Di grande interesse artistico è la Cattedrale situata nel centro storico. Edificata dai Normanni non molto distante dalla sua attuale posizione, fu distrutta sempre a causa di eventi sismici, per poi essere ricostruita, nel 1747, dal maestro Pietro da Pagano. Di grande pregio sono il portale gotico e il seicentesco coro ligneo. Nell’area è diffusa la produzione di formaggi e latticini, oltre che di pane tradizionale e prodotti da forno, ed è ancora viva l’usanza della tessitura a telaio per la realizzazione di tappeti e coperte.
Come arrivare a Bisaccia
Da Roma: Autostrada A1 MI-NA direzione Napoli, proseguire su A16. Uscita Lacedonia, proseguire per SP284 fino a Bisaccia.
Da Bari: Autostrada A14 BO-TA direzione Bologna, proseguire su A16. Uscita Lacedonia, proseguire per SP284 fino a Bisaccia.