Calitri – Borgo Castello
Datazione: non certa
Un castello a protezione del borgo
L’esistenza del Castello di Calitri è accertata intorno al tredicesimo secolo da documenti riferiti ad alcuni interventi di riparazione eseguiti nell’ambito del programma federiciano di rafforzamento e riparazione dei sistemi difensivi appartenenti al demanio imperiale. Durante l’occupazione angioina il “Castrum Calitri” era uno dei circa quaranta castelli esistenti nel giustizierato del “Principato e Terra Beneventana”.
Nel 1304 venne acquistato dai Gesualdo che per tre secoli ne detennero il possesso e lo ampliarono con numerosi interventi di ristrutturazione. Nel XVII secolo il castello passò prima ai Ludovisi e infine ai Mirelli.
Colpito da numerosi eventi sismici, il fortilizio dopo la scossa del 1561 che fece crollare numerosi ambienti e dopo quella del 1694 fu abbandonato dai superstiti della famiglia Mirelli.
Anche gli eventi sismici del XX secolo causarono enormi danni alle rimanenti strutture; i dissesti causati dal terremoto del 1980 hanno compromesso ulteriormente la stabilità dell’area. Questo susseguirsi di catastrofi hanno fatto si che ci restasse ben poco di ciò che un tempo doveva essere il centro difensivo della città di Calitri e quindi ci è difficile avere una chiara idea della passata struttura dell’edificio.
Attualmente l’intera zona del borgo in cui si trova anche il castello è in fase di restauro e ricostruzione; i lavori vanno avanti dagli anni ’90 e infatti, alcuni ambienti sono già fruibili.
Il territorio
Sul vertice di un cono tufaceo si erge l’abitato di Calitri il cui centro storico si è sviluppato sotto il castello medievale e domina gran parte del corso superiore dell’Ofanto. Le prime testimonianze della presenza umana nel territorio comunale risalgono all’epoca neolitica: l’esplorazione delle caverne, dette “gruttuni” che si aprono sulla base del rilievo su cui si poggia l’abitato, e che oggi vengono utilizzate come cantine e depositi, ha permesso il rinvenimento di numerosi oggetti di vario genere databili intorno al IX secolo a.C., riconducibili dunque alla prima età del ferro. Sicura è anche la presenza dei Romani in questi luoghi come è attestato dal ritrovamento di due epigrafi che testimoniano l’esistenza a Calitri della famiglia di Secondiano. Il feudo di Calitri, in epoca Normanna, venne affidato ai Balvano, mentre durante il regno di Federico II di Svevia appartenne al regio demanio. Successori e detentori del dominio sul piccolo borgo furono i Gesualdo, i Ludovisi e infine la famiglia Mirelli.
Pur essendo un piccolo comune Calitri ha una sua identità ben definita e un’economia diversificata che abbraccia sia il settore agricolo, grazie al clima favorevole e alle zone verdi adatte al pascolo e alla coltivazione, sia quello artigianale e commerciale in cui è impegnata buona parte della popolazione. Come molti comuni irpini, Calitri può contare su un vasto numero di chiese ed edifici religiosi che arricchiscono il patrimonio monumentale della città, come ad esempio la Parrocchiale di San Canio e la Chiesa dell’Immacolata Concezione.
Calitri è famoso per i suoi prodotti tipici: latticini, salumi e formaggi tra cui spicca il caciocavallo podolico Campano.
Come arrivare a Calitri
Da Roma: Autostrada A1/E45 in direzione di SS132 a Caianello. Uscita Caianello e continuare fino a Benevento. Prendere A16/E842 fino a Lacedonia e proseguire su SS399 in direzione Calitri.
Da Bari: Autostrada A14 e A16/E842 in direzione di Strada Provinciale 95/SP95 a Candela. Uscita Candela e proseguire su SS655, SS401 Dir e SS401 in direzione Calitri.