Grottaminarda – Castello d’Aquino
Datazione: VIII secolo
Un baluardo a difesa di una terra di passaggio
Edificato in epoca longobarda presso l’antico borgo di “Fratta”, in posizione dominante rispetto al vallone sottostante, funse da baluardo difensivo contro i Bizantini. Di forma trapezoidale, il castello fu ampliato intorno alla prima metà del secolo XII con la costruzione della cinta muraria, di cui si ha notizia già a partire dal 1137. In questo periodo l’edificio entrò a far parte dei possedimenti della potente famiglia d’Aquino, alla cui casata appartenne dal 1134 al 1531, fino a quando cioè fu sottratto loro da Carlo V. Il castello conservò comunque il nome della famiglia d’Aquino, pur divenendo proprietà di altre nobili famiglie. In seguito ai terremoti del 1694 e del 1732, parte della struttura fu adattata a dimora signorile. Il primo piano del settore sud fu adibito, infatti, a zona residenziale, mentre un’altra area fu trasformata in un sontuoso giardino pensile, recintato e dotato di terrazza con belvedere. Nonostante le modifiche, sono ancora visibili tratti delle mura perimetrali d’epoca aragonese, i cui paramenti esterni erano realizzati con file di laterizi alternate a ciottoli fluviali o a pietre calcaree di diverse dimensioni. Agli angoli del forte sono visibili le quattro torri angolari, di cui due di forma cilindrica e una a pianta quadrata. La parte inferiore della struttura ospita le cantine, ricavate all’interno di una grotta sotterranea, mentre la parte superiore è sede dell’Antiquarium comunale.
Il territorio
Posta nella media Valle dell’Ufita, Grottaminarda occupa una posizione strategica, al centro di importanti vie di comunicazione che hanno reso l’area frequentata sin dall’antichità, come testimoniano i reperti risalenti a diverse epoche, dal Neolitico alla dominazione romana. La favorevole posizione geografica determinò, nel bene e nel male, lo sviluppo del paese. Grottaminarda ospitò, infatti, importanti edifici, come la Dogana Aragonese, edificata nel XV secolo, ma fu anche teatro di diversi episodi di brigantaggio, verificatisi soprattutto sul finire del XVII secolo. Grottaminarda si distingue per la ricchezza dei suoi edifici religiosi. Il più antico è senza dubbio la Chiesa di San Michele Arcangelo, di cui si ha notizia già a partire dal 1178, mentre il più ricco di testimonianze artistiche è la Chiesa di Santa Maria Maggiore, risalente al 1478 a dotata di un bel portale barocco in pietra. Al suo fianco sorge il campanile costruito nel XVIII secolo su disegno del Vanvitelli. Molto noto è, infine, il Santuario di Carpignano, che custodisce il prezioso dipinto della “Vergine con il Bambino”. Tra le tipicità gastronomiche del luogo è da menzionare, oltre all’Aglio dell’Ufita, il delizioso “spantorrone di Grotta”, torrone locale apprezzato per la grande friabilità.
Come arrivare a Grottaminarda
Da Roma: Autostrada A1 MI-NA direzione Napoli, proseguire su A16. Uscita Grottaminarda, seguire la segnaletica.
Da Bari: Autostrada A14 BO-TA direzione Bologna, proseguire su A16. Uscita Grottaminarda, seguire la segnaletica.