Lauro – Castello Lancellotti

Lauro – Castello Lancellotti

Datazione: X secolo

La porta d’ingresso all’Irpinia

Durante le diverse vicende storiche della Campania, Lauro con il suo castello rappresentò un importante feudo marchesale, soprattutto per la sua posizione strategica al centro di importanti vie di comunicazione. Il primo proprietario del castello fu un certo Raimondo. Dopo essere stato un possedimento normanno, il castello divenne proprietà di diverse nobili famiglie succedutesi nelle varie epoche. A partire dal 1632 il castello passò alla famiglia Lancellotti, assumendone il nome e restando loro proprietà ancora oggi. Dopo l’incendio del castello ad opera delle truppe francesi che nel 1799 giunsero a Lauro per sedare i tumulti che seguirono all’instaurazione della Repubblica Partenopea, il principe Filippo Massimo Lancellotti ne curò la ricostruzione. L’attuale struttura, inaugurata il 25 agosto 1872, si caratterizza per il particolare e composito stile architettonico ricco di elementi gotici, rinascimentali, barocchi e neoclassici che ancora oggi stupiscono e affascinano. L’intero complesso si presenta a pianta trapezoidale dotato di un circuito di mura merlate e torri con finestre barocche, feritoie e altri elementi. Al castello si accede attraverso un portale ad arco che immette in un ampio cortile. Sulla destra si trova la scuderia, mentre sul fondo un piccolo portale introduce al secondo cortile. L’interno si distingue per la ricchezza degli ambienti, tra cui si segnalano la sala della musica, la cappella, la sala
d’armi, il salone rosso, la farmacia e la biblioteca.

Il territorio

Lauro sorge in una verde vallata al confine con la provincia di Napoli e deve il suo nome proprio agli alberi di alloro che un tempo vi crescevano numerosi. Si hanno notizie della città già in epoca romana, periodo a cui risalgono i ritrovamenti archeologici avvenuti nell’area: tra questi una villa rurale del II secolo a.C., di cui oggi rimangono gli ambienti termali con un ninfeo decorato da un grande mosaico parietale. Al borgo medioevale, articolato attorno al Castello Lancellotti, si accede attraverso l’Arco o Porta di Fellino, un’artistica porta del XVII secolo. Il centro ospita l’ex Convento delle Rocchettine, oggi sede del Museo Umberto Nobile, l’aeronauta, nativo del posto, che nel 1926 esplorò il Polo Nord. Fuori dall’abitato merita una visita l’ex Certosa di San Giacomo, fondata all’inizio del XIII secolo come monastero e trasformata poi in villa di campagna, e la Chiesa di Santa Maria della Pietà. Questa, costruita su tre livelli, conserva le tracce di una chiesa paleocristiana nel livello più basso, ambienti tardo gotici in quello intermedio e forme settecentesche di gusto barocco nella struttura emergente. Lauro si distingue, inoltre, per la produzione di frutta secca, in particolare noci e nocciole, tra cui ricordiamo: la noce Malizia e il marrone di Santa Cristina; la nocciola Mortarella campana, l’allungata San Giovanni e la tonda Nocciola Camponica.

Come arrivare a Lauro

Da Roma: Autostrada A1 MI-NA direzione Napoli, proseguire su A16. Uscita Baiano, proseguire per SS7bis, seguire la segnaletica.
Da Bari: Autostrada A14 BO-TA, direzione Bologna, proseguire su A16. Uscita Baiano, proseguire per SS7bis, seguire la segnaletica.

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