San Martino Valle Caudina – Castello Pignatelli della Leonessa
Datazione: IX secolo
Tra il verde di due province
Della presenza di un fortilizio difensivo nel territorio di San Martino Valle Caudina si ha notizia già da un documento dell’837, da cui si evince la fondazione longobarda. Secondo alcune fonti il primo proprietario del castello fu lo sfortunato Mario d’Eboli, accecato dal re Manfredi per essersi ribellato al dominio della Casa Sveva. Da Mario il castello passò nelle mani di vari signori e fino al 1528 restò in quelle della famiglia della Leonessa, cui ritornò, dopo vari passaggi, nel 1556. I discendenti della famiglia, di cui il castello conserva anche il nome, ne detengono ancora oggi la proprietà. L’edificio, ristrutturato sia in epoca normanna che sveva, si presenta di forma quasi rettangolare, conservando i tratti tipici di una struttura difensiva medioevale, caratterizzata da un muro di cinta ornato da una lunga serie di merli, uno spalto e alcune torri quadrangolari. Abbandonato nel XIX secolo, subì, nel 1908, una parziale demolizione, per essere poi nuovamente restaurato e reso di nuovo abitabile dagli attuali proprietari. Di particolare interesse è la Cappella gentilizia consacrata nel 1706 dal futuro Papa Benedetto XIII. Non lontano dalla Cappella, un breve androne conduce, attraverso una scala a gradoni, al cortile centrale dell’edificio, da cui si raggiungono le sale residenziali del piano superiore. Di particolare bellezza è il Salone, arricchito da una pavimentazione lignea, dal soffitto a volte ogivali e a crociera e da preziosi affreschi.
Il territorio
San Martino Valle Caudina si colloca al punto di congiunzione tra le province di Avellino e Benevento, in un territorio abitato sin dal Neolitico e dall’Età del Bronzo. L’origine vera e propria del nucleo abitativo, sviluppatosi attorno al castello, risale però al IX secolo. Il centro storico si caratterizza per la presenza di una fontana di origine medioevale, artistici edifici di culto e diversi palazzi signorili, tra cui meritano una menzione il Palazzo Cenci-Bolognetti, risalente al XVII secolo, e il Palazzo Ducale Pignatelli. Tra le chiese, particolarmente rilevanti sono la Collegiata di San Giovanni Battista, anch’essa di origini medioevali ma attualmente di aspetto settecentesco, e la Chiesa di Santa Caterina con l’annesso monastero, datati entrambi al XV secolo. Presso i locali della sede comunale si trova una pinacoteca d’arte moderna, con una raccolta di dipinti del Novecento, tra cui alcune tele di Guttuso e Levi. Il territorio si distingue per le bellezze naturalistiche, tra cui molto suggestiva è la località Mafariello, dove scorre l’omonima fonte dalle acque oligominerali. Il territorio ospita, infine, una buona produzione di mela Annurca oltre che di nocciole e castagne appartenenti alle varietà dette “di Cervinara” e “di San Martino Valle Caudina”.
Come arrivare a San Martino Valle Caudina
Da Roma: Autostrada A1 MI-NA direzione Napoli. Uscita Caserta Sud, proseguire per SS7, seguire la segnaletica.
Da Bari: Autostrada A14 BO-TA direzione Bologna, proseguire su A16 e quindi su A1. Uscita Caserta Sud, proseguire per SS7, seguire la segnaletica.